Acqua e qualcosa in più: cosa c’è dietro soloacqua

Se l’esclamazione che vi è venuta in mente al vedere un nuovo blog di arte è “ma anche no!”, provate a leggere, magari riuscirò a farvi cambiare idea.

La genesi: un mini flashback

Una volta mi è stato detto che ho un istinto aggregatore curatoriale: un’arzigogolata espressione per dire che creo accorpo opere che vedo dando un senso logico. Che questo sia un pregio o un difetto non ne sono ancora sicuro. Sta di fatto che mi piace cercare e stabilire collegamenti tra svariate opere d’arte. Da qui l’idea di scovare realizzazioni artistiche contemporanee relazionate ad uno degli elementi fondamentali nella nostra vita: l’acqua.

È indubbio il ruolo di tale elemento nella scienza, nella filosofia e addirittura nell’alchimia. Tuttavia, ognuno di noi ha un particolare rapporto l’acqua, io in primis. Amo rimanere in acqua, rimango ipnotizzato alla vista delle gocce che cadono, mi lascio cullare dall’andirivieni delle onde, ma allo stesso tempo ne ho avuto paura e quindi la rispetto. Questo piccolo elogio, ai più del tutto inutile, spiega il perché io sia così connesso all’acqua e perché, abbia deciso di parlare di lei in questo blog.

Lo sviluppo: precisazioni dovute

In cosa consiste quindi soloacqua? Non vuole essere una raccolta di opere d’arte che usano l’acqua come mezzo, nemmeno la descrizione di artisti che hanno fatto riferimento a lei. Ho cercato invece di scovare alcuni modi di fare riferimento all’acqua: dalle onde alle gocce, dal mare al fiume. Le opere scelte non sono solamente dipinti, sculture o fotografie, ma anche performance, rappresentazioni teatrali ed elementi di design. Ogni post, ogni articolo, sarà un aggregato di opere diverse, trattando tutte lo stesso tema, magari da prospettive diverse.

Se, nonostante la lunga digressione, siete ancora qui, vuol dire che in qualche modo la vostra curiosità è stata solleticata. Seguite quindi il flusso del blog (battuta dovuta) e scopritelo!

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