Rebeca Méndez: viaggio nella natura estrema dei ghiacciai

Il viaggio può essere esso stesso mezzo dell’espressione artistica. Questa considerazione di Rebeca Méndez (1962) è alla base della sua produzione che l’ha portata nei luoghi più estremi della Terra, invasi dal ghiaccio.

Orizzonti di ghiaccio

L’artista messicana considera l’avventura come parte integrante del processo creativo.  I viaggi tra l’Islanda, la Patagonia e l’arcipelago delle Svalbard ha fatto avvicinare la Méndez alla natura, ai suoi cicli e alle interrelazioni tra i sistemi. I mezzi espressivi usati per esprimere questi concetti sono le fotografie, i video in 16mm e le video installazioni, anche in modalità non convenzionali. Ne è un esempio la serie Homeland #3 (2006), in cui ogni opera è un collage di foto panoramiche dominate da un unico colore, in questo caso (Peace White) l’azzurro tipico del ghiaccio. Risulta un lavoro sintetico, capace di riassumere diversi paesaggi in un unico momento,  e allo stesso tempo sublime per la grandezza degli spazi che evoca.

Rebeca Méndez, Homeland #3, Peace White, 2006

Rebeca Méndez, Homeland #3, Peace White, 2006 (fonte: www.rebecamendez.com)

Tempo glaciale in spazi glaciali

Rebeca Méndez studia anche lo stretto rapporto tra tempo atmosferico e ghiaccio. Luce, nebbia e pioggia mutano profondamente la percezione di un paesaggio e l’artista ne amplifica l’effetto portandolo a scala umana. La serie Weatherscapes del 2008 include quindici foto di grande formato (si tratta di quasi un metro di larghezza per foto) scattate presso il Gunnar Gunnarsson Institute, in Islanda. Il meteo si interpone tra lo spettatore e l’infinito, formando un unicum con il paesaggio glaciale.

Rebeca Méndez, Weatherscape n.1, 2008

Rebeca Méndez, Weatherscape n.1, 2008 (fonte: www.rebecamendez.com)

Rebeca Méndez, Weatherscape n.2, 2008

Rebeca Méndez, Weatherscape n.2, 2008 (fonte: www.rebecamendez.com)

Rebeca Méndez, Weatherscape n.3, 2008

Rebeca Méndez, Weatherscape n.3, 2008 (fonte: www.rebecamendez.com)

Rebeca Méndez, Weatherscape n.12, 2008

Rebeca Méndez, Weatherscape n.12, 2008 (fonte: www.rebecamendez.com)

Rebeca Méndez, Weatherscape n.15, 2008

Rebeca Méndez, Weatherscape n.15, 2008 (fonte: www.rebecamendez.com)

Rebeca Méndez, Weatherscape n.14, 2008

Rebeca Méndez, Weatherscape n.14, 2008 (fonte: www.rebecamendez.com)

Il video Never Happend Again, Glaciers 2  (2014)  invece, sviluppa il rapporto della luce con il paesaggio estremo delle isole Svalbard. Per tutti i suoi otto minuti di durata, la luce cambia costantemente. L’aver girato con una camera Bolex da 16mm ha amplificato maggiormente l’effetto dei cambiamenti di luce, rendendo ancora più affascinante l’opera.

Rebeca Méndez, Never Happened Again, Glaciers 2, 2012

Rebeca Méndez, Never Happened Again, Glaciers 2, 2012 (fonte: www.rebecamendez.com)

Fonti:
rebecamendez.com

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