Non è mai facile parlare di temi totalizzanti quali la morte, la nascita, la spiritualità. Il celeberrimo Bill Viola (1951) prova da sempre a dare la sua risposta, utilizzando spesso uno dei quattro elementi: l’acqua.
Pioniere della video art, Bill viola gira i suoi video in slow motion e in altissima qualità. L’effetto finale è quello di essere di fronte ad un dipinto ad olio, capace di suscitare emozioni e riflessioni profonde. L’acqua nell’arte di Viola serve da strumento separatore, da forza dinamica o da elemento sospensiva.
Acqua sognante
Sono molte le opere di Bill Viola nelle quali l’acqua ricopre un ruolo fondamentale. Non tanto dal punto di vista del significato intrinseco, ma come elemento permeante dal punto di vista visivo ed estetico. L’acqua fa sospendere i corpi in una realtà quasi eterea, sognante. Può essere rappresentata una parte di una storia, come in Isolde’s Ascension, oppure invadere il mondo onirico dei protagonisti, come in The Dreamers.
Acqua separatrice
L’acqua viene concepita da Bill Viola anche come un elemento che divide due mondi: quello della vita e quello della morte. Ocean Without a Shore (2009), realizzata per la 52° Biennale d’Arte di Venezia, tratta questo delicato tema. 24 personaggi si alternano sugli tre schermi posizionato sopra gli altari della chiesa di San Gallo. I protagonisti si vedono inizialmente distanti, in un mondo tendenzialmente grigio. Con fare deciso, oltrepassano una scrosciante cortina d’acqua, acquisendo vigore e colore, tornando così alla vita. La loro dimensione di appartenenza, tuttavia, non è più quella dei vivi e, voltandosi, ritornano al loro mondo morto.
Acqua potente
L’acqua può essere un elemento devastante, forte, irrompente. In The Raft (2004) l’individualità umana viene spazzata via da un forte getto d’acqua che non lascia via di fuga. L’acqua quindi demolisce e abbatte la singolarità per costruire un qualcosa di nuovo. Infatti, quando la tempesta passa, i protagonisti si ritrovano a comunicare ed aiutarsi tra di loro, creando una nuova umanità.
L’acqua può essere anche un elemento invincibile, che siamo costretti a subire e superare. Martyrs (Earth, Air, Fire, Water) presentata in quattro schermi distinti, uomini e donne lentamente sopraffatti ciascuno dai quattro elementi. I protagonisti subiscono il loro dolore, superando così l’immediata concezione di martirio cristiano, andando a recuperare l’etimologia della parola martire, ovvero testimone. L’insieme che si viene a creare è un sincretismo unico tra fede cristiana, paganesimo, alchimia, sofferenza e gli elementi.
Fonti: billviola.com paolofabbri.it npg.si.edu artsy.net guggenheim-venice.it blainsouthern.com jamescohan.com